.MARYAM of TSYON.
Cap. I - Escape to Ephesus
Il regista risponde ad alcune recensioni di
critica
cinematografica al film
Il mondo del cinema, come voi sapete, oltre che essere monopolizzato da poche
case di distribuzione,
che impongo alle sale/multisale molti (non tutti) prodotti
cinematografici
"spazzatura"
in cambio dei pochi blockbusters
che escono durante l' anno, e che consentono
di "tirare a campare" a questi "eroi" (gestori di cinema) che combattono
la impari battaglia contro TV ed internet,
è caratterizzato purtroppo anche da molti "Don Abbondio" (di Manzoniana memoria)
che sono servi delle briciole
di pubblicità che da tali case di distribuzione piovono su taluni siti internet
di critica cinematografica, che servono
a lanciare nel pubblico tali "bidoni". Quando scrivo bidoni non mi riferisco al cinema
indipendente d' autore, o quello a basso budget, che quasi mai riesce ad uscire in più di 10 sale in tutta Italia,
ma mi riferisco ai sottoprodotti
di talune grosse case di produzione, che "devono uscire" a motivo
dei finanziamenti cinematografici ricevuti o da ricevere, del TAX CREDIT o per
altri accordi monopolistici di spartizione
del mercato cinematografico nazionale od internazionale, sempre a penalizzazione di piccole produzioni nazionali.
Tra questi pseudo-critici cinematografici, sopratutto in materie di una certa levatura, regna l' oblio. Una forma di
ignoranza così marcata, che quando trovano chi parla con il cinema, con parole per loro indecifrabili, si improvvisano maestri
del nulla .... nulla che scrivono con il nome di "recensione" al fine chiaramente di servire il sistema che ho spiegato nel primo
capoverso, censurare i produttori indipendenti a favore delle major o altri "potentati".
Veniamo ora a Maryam of Tsyon che questi poveretti pronunciano "taison" senza sapere nulla di nulla dell' origine
gnostica della parola "Tsyon" (si pronuncia correttamente "tsìon") che è la parola con la quale,
nella religione cristiana-ortodossa-etiope, è definito il Santuario (la Chiesa)
dedicato alla Madre
di Dio ove è detenuta l' Arca dell' Alleanza (ad Aksum). E non è lingua inglese .....
Asini sono ed asini rimangono (con il dovuto rispetto per l' animale) ..... Cristo diceva non date le perle ai porci ....
su internet è pieno di carne di porco che vuole passare per caviale (sempre che il caviale possa
essere considerato cibo raffinato).
Elencherò quindi con i loro nomi e cognomi taluni di questi pseudo-critici "al soldo" che con una certa forma di disprezzo
recensiscono questo mio film sulla Madre di Dio che, sia ben chiaro al pubblico che legge, è stato realizzato con mezzi economici
"infinitesimali" rispetto alle
necessita cinematografiche minime, ed è certo pieno di difetti tecnici ed artstici,
ma che noi abbiamo voluto terminare per un servizio reso alla Verità.
Queste persone non credo spargano spazzatura su internet "a gratis", per il mero gusto di farlo, è un "lavoro",
ci sono dei poveretti che per vivere lavorano per screditare il prossimo, Dio renda loro il merito di queste operazioni.
EMANUELA GENOVESE - www.sentieridelcinema.it
Questa Signora lavora come free lance (dice Lei) per quotidiani come "Avvenire" e recensisce il film come "DA EVITARE",
da utilizzare
al limite, nelle parrocchie ad uso esclusivamente pedagogico, ma forse neanche quello....
E' evidente che quando la Segreteria di Stato Vaticana ci ha inviato la nota di riconoscenza per il film si riferiva
proprio a quello .... oratori e parrocchie ..... il Vaticano ha, probabilmente il gusto dell' orrido .....
Le relazioni di questa critica cinematografica con Bergamo Alta (chi mi conosce
sa bene a chi mi riferisco)
sono chiare ed evidenti nelle citazioni del suo articolo al film, voi sapete chi e cosa sia la pseudo-Diocesi di Bergamo,
l' antitesi di ogni principio
evangelico, il concentrato di pomodoro della massoneria politico-ecclesiale,
regno di quello che nel mio film dice: " .... ne farò la mia prostituta ..." per cui non mi preoccupo proprio,
anzi la ringrazio perchè grazie al
suo articolo guadagneremo tutte le sale di Bergamo e provincia.
La Signora conclude con l' epitaffio "il vero ed il bello non vanno sempre insieme" - ecco qui cade l' asina delle cose di Dio....
la Verità è la virtù più gradita a Dio, dove c'è verità c'è bellezza, dove c'è menzogna c'è il fetore dell' inferno ....
Grazie Emanuela Genovese, una carriera rampante nei giornali cattolici ....(?!?).... che EVITANO la Madre di Dio
(certe cose si potrebbero dire con educazione ed anche eleganza, ma il rispetto per l' argomento impone tale mia replica)
DANILO LUIGI FUSCO - www.cinematographe.it
A questo Signore devono aver promesso una retribuzione più elevata per le sue lucubrazioni, che qui letteralmente riporto:
" i titoli di testa di Maryam of Tsyon si aprono con un voice over in lingua latina, presentano didascalie in lingua italiana, riportano i nomi dei personaggi tramite la trascrizione fonetica in lingua ebraica ma la traslitterazione in lingua aramaica e rivelano il titolo e il sottotitolo del film in lingua inglese: davanti a questo crogiolo linguistico una persona non consapevole delle lingue adoperate percepisce assenza di linearità, un conoscitore delle lingue precedentemente indicate percepisce fastidio"
Percepisce fastidio (?!?... mi sembra di essere da Crozza ....)
Egregio Signore il titolo in inglese la disturba, ma AVENGERS end game non la disturba ?
forse e per l' of nel titolo, ma le consiglio, da in-edotto quale Lei è, di andarsi a leggere il prologo in alto in questa pagina
sul perchè del titolo (non ho tempo di spiegarle la relazione tra quella chiesa e la Madre di Dio, se la vada a studiare).
Il voice over in latino (se Lei conoscesse il latino) è la dichiarazione
del dogma della Theotokos pronunciato
nel Concilio di Efeso nel 431 D.C. (volutamente non tradotto - ne Il Nome della Rosa - questa licenza cinematografica
è stata usata ed abusata,
forse io non potevo permettermela ?), i riferimenti geografici sono nella lingua del tempo il latino
ed il nome di Maria: Maryam non è ne inglese ne latino ne aramaico ma l' esatta pronuncia del nome
della madre di Dio
al tempo a cui si riferisce il film, che poi è il nome della famosa Chiesa di cui sopra.
Idem si dica del nome di Gesù: Jeshua ......
Ma le chiedo,
a prescindere dal nulla che Lei ha scritto e del suo fastidio (...) che ne prova; questo è elemento per decidere
di non andare a vedere il film ? Ma Lei si legge quando scrive ? Io posso avere compassione per un ateo agnostico
che assolutamente non vuole avere nulla a che fare con Dio .... ma le chiedo si deve attaccare al vessillo romano
per dire che il film le fa schifo ? Non basta dire: " mi fa schifo ?" - Leggete qui sotto:
"In Maryam of Tsyon il latino utilizzato – in particolare il latino utilizzato dai soldati dell’esercito romano – è una lingua eccessivamente lineare da utilizzare sulle labbra di persone che non avevano un’elevata formazione culturale; di base è una lingua priva di sbavature perché è il latino utilizzato in ambito didattico con pronuncia scolastica. Un ulteriore fenomeno di ipercorrettismo: quel latino che avrebbe dovuto garantire maggiore realismo genera straniamento nello spettatore. Simile argomentazione riguarda il lavoro del reparto di scenografia e costumi. A fronte di un budget non particolarmente elevato, la pellicola cade in una pretestuosità che mina l’intelligenza dello spettatore: non possiede nessuna razionalità filmica la scelta di presentare l’ingresso in scena di soldati tramite l’inquadratura in dettaglio del vessillo legionario romano (uno stendardo riservato a compagini di esercito composte da migliaia di uomini) se le comparse sullo schermo sono numericamente quindici "
Il vessillo, cucito così amorevolmente da mia moglie, caro LUIGI FUSCO, non voleva oltrepassare i confini
delle produzioni romane anni '50 di Cinecittà, a modello dei colossal come BEN HUR,
volevamo solo rivendicare il contesto storico, perchè fu la X legione romana (e quello era un drappello - quello che potevamo
permetterci con in ns budget) che
conquistò la Giudea in quei tempi .... era la Legione di Augusto.
Mi scusi ma non posso neanche darle del riferimento ad un animale con le orecchie lunghe perchè offendo l' animale ....
Non ho tempo per proseguire nell' analisi, Lei ha consumato veramente del tempo per trovare ogni difetto ....
Grazie DANILO LUIGI FUSCO, per gli spettatori che ci ha procurato con la sua recensione sul vessillo romano .....
tutti verranno a vedere questa Legione composta da 15 romani .....
Concentriamoci sui testi e sul messaggio del film: LA SALVEZZA di chi lo viene a vedere .....
Cari spettatori, non perderò altro tempo
prezioso nel ribattere a tutte le porcherie che certamente
scriveranno su questo povero film, se avete a cuore
la vostra anima .... venite a vederlo, diversamente EVITATE - Amen !
Fabio Corsaro (QVQ) - il regista (e lo dice)
Italian |
Dopo avere visto in anteprima il film .... in occasione della press-presentation prima delle selezioni di Cannes 2019 |
English |
After previewing the film .... at the pre-presentation on Cannes selections. Fiori di Sambuco Film (independent film production company) with the director QVQ (aka Fabio Corsaro) returns, after 10 years from the making of the film Ghiaie (2008), to express himself in the material that is most appropriate to him, the religious theme, with a truly pharaonic work, for an independent production, such as that of this film is, or would like to be. To speak only of the Mother of Jesus is not easy, on the one hand the Church and its immutable teaching authority, on the other the distrust of the people of non-believers, in the midst of the approximately 5 million more or less practicing Catholics who will certainly go to see this film . Maryam of Tsyon is not a light film, it is not a historical film, nor is it a biographical film ... it is a theological, dramatic and certainly spiritual film: it is probably our cinematic "examination of conscience". A film that is packaged in an unexpected and also original script, which catapults the viewer in the early years of Christianity, the years of the immediate persecutions and escapes of the apostles and of Mary (a beautiful 16 year old girl played by Camilla Nardini) from Jerusalem to Ephesus in Turkey with the apostle John (played by the Ligurian Giuseppe Laureri). It is the flight of a group of illegal immigrants (I would call them partisans of Christianity) who hide in the hills around Ephesus to avoid the persecution of the Pharisees and the Romans. It is the drama of the martyrdom of the first followers of Jesus, but also the hope of a group of converts to the first monotheistic religion in the history of man: Christianity. The film reveals the path that the apostle John takes, under the guidance of Maria 63 years old (whose incorrupt body, however, stopped at the chronological age of 16, when the archangel Gabriel manifested himself to announce to her the incarnation of God) for the drafting of his Gospel, the theological one. The Apocalypse and the Gospel of John, in its most important chapters, are the framework for this cinematographic work that Cannes 2019 did not have the courage to put in official selection, most likely not to worry precisely those people of non-believers, who then it is the majority of lovers of liberalism in religious matters, the politically correct religion (for those who believe in their own way in the existence of God). A mistake could have been the revelation of this year's review. The judgment on the subject, script, editing and soundtrack is excellent, also in consideration of the economic means with which the film was made (a budget of less than 0.14m USD), the rest of the product pays duty to the obvious difficulty of creating a work so important and difficult to interpret. Praise to the cast, praise to photography, a little less to makeup, set design and costumes. In the opinion of those who write a film certainly to be seen, paying attention to the fact that it could be the film that converts or re-converts us to the original religion of our fathers: authentic Christianity. Rating 7.5 - film suitable for everyone. A.K.E. Int. Press Ag. |
Francaise |
Après la projection du film .... à l'occasion de la présentation à la presse avant les sélections de Cannes 2019
Fiori di Sambuco Film (société de production indépendante) avec le réalisateur QVQ (alias Fabio Corsaro) revient, 10 ans après la réalisation du film Ghiaie (2008), s’exprimer dans le matériau qui lui convient le mieux, le thème religieux, avec travail véritablement pharaonique, pour une production indépendante telle que celle de ce film est ou voudrait être. A.K.E. Int. Press Ag. |